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Gran Priorato di San Ignazio di Loyola,presso gli Ordini Equestri Pontifici, è membro delle Nazioni Unite accreditato presso ECOSOC, Consiglio economico esociale.
) In Italia tutti i cittadini italiani sono soggetti alla legge 3 marzo 1951 dove all'articolo 8 è scritto: "Salvo quanto è disposto dall'art. 7, è vietato il conferimento di onorificenze, decorazioni e distinzioni cavalleresche, con qualsiasi forma e denominazione, da parte di enti, associazioni o privati. I trasgressori sono puniti con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da 2500 a 3500 Euro.(6).
Chiunque fa uso, in qualsiasi forma e modalità, di onorificenze, decorazioni o distinzioni di cui al precedente comma, anche se conferite prima dell'entrata in vigore della presente legge, è punito con la sanzione amministrativa da Euro 2.500 a Euro 3.000 (7).
La condanna per i reati previsti nei commi precedenti importa la pubblicazione della sentenza ai sensi dell'art. 36, ultimo comma, del Codice penale.
Vale anche per titoli,decorazioni,Onoreficenze Estere non riconosciute in Italia, dove la legge vieta di: fregiarsi di titoli Cavallereschi Esteri non riconoiuti in Italia.
Le disposizioni del secondo e terzo comma si applicano anche quando il conferimento delle onorificenze, decorazioni o distinzioni sia avvenuto all'estero"
sito ufficiale della Nobiltà e case nobili,Internazionale a cura dell'ufficio Internazionale araldico.
Il Gran Priorato di San Ignazio di Loyola
Il Gran Priorato è in oltre membro del Collegio degli Onori Pontifici negli USA.
Chiesa Cristiana Anglicana di rito Romano Stati Uniti d'America
Patriarca Sua Eminenza Reverendissima Card. Rutherford Johnson patrono del Gran Priorato di San Ignazio di Loyola presso gli Ordini Equestri Pontifici.
https://www.papalknights.org/college.html
Invitaiamo tutti a non equivocare l'Ordine con sede nella Repubblica di Argentina ed il nostro Gran Priorato in Italia sono due cose totalmente diverse,il nostro Gran Priorato è stato eretto per meglio organizzare i collegamneti trà Cavalieri membri di Ordini Equestri Pontifici , non è un Ordine Cavalleresco ma un associazione di fedeli, per come è noto nella Repubblica Italiana non è consentito creare Ordini Cavallereschi e dare onorificenze definendosi Ordine Sovrano e Militare E' UN REATO in Italia fregiarsi di decorazioni o titolo di ordini Cavallereschi non riconosciuti dalla Repubblica Italiana o dalla Santa Sede chi lo fa fa reato. Ci riteniamo estranei con l'Ordine dei Cavalieri di Loyola di Argentina , non abbiamo nulla a che fare con questo Ordine, e non abbiamo nessun tipo di relazioni, siamo un associazione di fedeli e non un Ordine Cavalleresco, Gran Priorato il linguaggio semplice vuol dire Grande Associazione e non Ordine Cavalleresco , come molti hanno equivocato fino ad ora.
S.E. Cav.Pultrone Massimo
Gran Priore
il giorno 21/09/2013 S.E. Pultrone Massimo Gran Priore è stato nominato Giudice Onorario del tribunale di giustizia arbitrale Europeo.
Gran Priorato di San Ignazio di Loyola presso gli Ordini Equestri Pontifici
n° protocllo di registrazione alla Santa Sede AG123-013
registrato all' uffico delle entrate come associazione
n° 949940 in data 16/08/2013
Autenticata dal Ministero degli Interni della Repubblica Italiana.
Benedizione Apostolica
https://cardjohnson.blogspot.it/
https://www.theorcns.blogspot.it/2013/07/from-archives-thirteen-receive-orders.html
https://www.papalknights.org/college.html
S.E. Pultrone Massimo
Gran Priore del Gran Priorato di San Ignazio di Loyola presso gli Ordini Equestri Ponticici, ha ricevuto dalla Santa Sede
la medaglia Pro Eclesia Et Pontificie.
sul breve è stata messa la marca da bollo del servizio dei brevi Apostolici della Segreteria di Stato del Vaticano, ed il timbro di autentica
del Ministero degli Interni della Repubblica Italiana
La marca da bollo del servizio dei brevi Apostolici è molto rara e importantissima.
ANNUNCIO A TUTTI MEMBRI DEL GRAN PRIORATO
Una Casa editrice Pontificia a creato questo anno un libro con un elenco dei Signori e Dame di distinzione Pontificia e cioè che fanno parte di Ordini Equestri Pontifici , nell'elenco nel libro troverete anche i nomi dei Cavalieri Pontifici, proposti a suo tempo dalla Chiesa Anglicana di rito Romano degli USA
https://www.papalknights.org/college.html
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il Gran Priorato di San Ignazio di Loyola presso gli Ordini Equestri Pontifici è un associazione di fedeli e di già membri di Ordini Equestri Pontifici, di membri Benemeriti,di membri onorari Il Gran Priorato non conferisce titoli Cavallereschi ma conferisce attestati di Membri Benemeriti,Onorari, fanno parte del Gran Priorato i già Cavalieri di Ordini Equestri Pontifici, chi è un Cavaliere di un Ordine Equestre Pontificio può contattarci per entrare a far parte del Nostro Gran Priorato che per come è scritto nella lettera di Erezione del Gran Priorato scritta dalla Segreteria di Stato della Santa Sede a firma di Sua Eminenza Reverendissima Card. Tarcisio Bertone , Segretario di Stato :il Gran Priorato di San Ignazio di Loyola è stato eretto per meglio organizzare i collegamenti trà i membri degli Ordini Equestri Pontifici.
Il Gran Priorato di San Ignazio di Loyola non nomina Cavalieri di Ordini Equestri Pontifi ma può solo proporre quelle persone che si sono distinte per avere operato in favore della chiesa cattolica cristiana di Roma o per avere operato nel campo del Sociale essendosi distinte per il oro operato in favore di queste opere di bene, sarà poi la Santa Sede a decidere se il Candidato e meritevole di essere investito di un titolo Cavalleresco Pontificio .
Invitaiamo tutti a non equivocare l'Ordine con sede nella Repubblica di Argentina ed il nostro Gran Priorato in Italia sono due cose totalmente diverse, ci riteniamo estranei con l'Ordine dei Cavalieri di Loyola di Argentina , non abbimao nulla a che fare con questo Ordine, e non abbiamo nessun tipo di relazioni, la nostra è una associazione di fedeli, e non un ordine Cavaleresco.
S.E. Cav.Pultrone Massimo
Gran Priore
Ignazio è nato a Loyola, nei Paesi Baschi, da una famiglia di piccola nobiltà. Ha frequentato la corte e ha partecipato a campagne militari. Nel 1521, costretto a stare a letto per una ferita riportata nella difesa di Pamplona, ha trascorso il tempo leggendo una vita di Cristo e le vite dei santi. Queste letture lo animarono e emerse il desiderio di seguire Gesù.
Iniziò un lungo periodo di pellegrinaggio esteriore e interiore. L'itinerario del "pellegrino" - così si definisce Ignazio stesso nel raccontare la sua vita - ebbe come prima tappa il paese di Manresa, vicino Barcellona. Qui ha vissuto un'intensa esperienza spirituale che si è prolungata lungo tutto l'arco della sua vita. Il libro degli Esercizi Spirituali è il condensato di questa esperienza del santo.
Il cammino, sempre improntato a quello di un pellegrino, lo portò a Gerusalemme, dove gli fu proibito di stabilizzarsi, come avrebbe voluto, per cui dovette tornare in Europa.
Arrivato a Barcellona, si dedicò agli studi per poter aiutare meglio gli altri.
A Parigi, dove si era recato per approfondire e concludere la formazione filosofico - teologica, si costituì attorno a lui un gruppetto di una decina di studenti, che Ignazio stesso ha denominato "amici nel Signore". Questi "amici" (tra cui incontriamo Francesco Saverio, futuro santo e patrono delle Missioni) erano di diverse nazionalità e erano animati dallo stesso ideale di aiutare gli altri.
Ignazio fu ordinato sacerdote a Venezia nel 1537 e nello stesso anno si recò a Roma.
Lungo questo ultimo tratto di cammino verso la meta Ignazio ebbe un nuovo incontro forte con il Signore a La Storta, vicino Roma. E proprio a Roma quel gruppetto che si era formato a Parigi ora si mette a disposizione del Papa per essere inviato in missione ovunque: diventa la comunità che fonda la Compagnia di Gesù. Questa venne approvata dal Papa Paolo III nel 1540.
Ignazio fu eletto primo Generale dei gesuiti. Fino al 1556, anno della sua morte, ha governato i gesuiti componendo le costituzioni dell'Ordine, scrivendo circa 6000 lettere e interessandosi di diverse dimensioni della società: dai governanti alle povere donne di strada, dal difendere e propagare la fede nello scacchiere nel mondo allora conosciuto alle questioni riguardanti singole persone.
Ignazio fu in sintonia con il detto: "non farsi costringere dal massimo e tuttavia farsi contenere dal minimo: questo è divino"
1491 Nascita di Ignazio Lopez di Loyola ad Azpeitia nella casa-torre della famiglia. È l'ultimo di 13 figli di Beltran Ibañez de Oñaz e di Marina Sanchez de Licona.
1506 Ignazio, orfano di padre e di madre, è ad Arévalo, paggio del ministro delle finanze del re Ferdinando il Cattolico, Juan Velazquez de Cuellar. Qui riceve un'educazione cavalleresca.
1515 Ignazio è accusato di «enormi delitti», commessi ad Azpeitia durante il carnevale. Si ignora come terminò il processo.
1517 Dopo la morte di Juan Velazquez de Cuellar, Ignazio si reca presso il castello di Antonio Manrique, duca di Najera e viceré di Navarra: vi rimarrà fino all'età di 26 anni.
1521 Durante l'assedio della fortezza di Pamplona da parte dei Francesi, Ignazio rimane gravemente ferito alle gambe da una palla di cannone e viene ricondotto a Loyola. Alla vigilia della festa di San Pietro, verso il quale aveva una speciale devozione, comincia lentamente a migliorare. Durante la convalescenza, non trovando in casa i racconti cavallereschi da lui preferiti, legge la Vita di Cristo di Ludolfo il Certosino e la Leggenda aurea (vite di santi) di Giacomo da Varazze. Nell'autunno ebbe luogo la conversione di Ignazio. Desidera seguire l'esempio dei grandi santi, in particolare Francesco d'Assisi e san Domenico, e mettersi al servizio di Cristo con una fedeltà cavalleresca maggiore di quella prestata ai signori della terra.
1522 Ignazio si reca prima a Aranzazu (santuario vicino a Loyola) e poi a Montserrat (poco distante da Barcellona), presso l'abbazia benedettina, dove fa la confessione generale della sua vita. Alla vigilia della festa dell'Annunciazione, trascorre tutta la notte in preghiera in una singolare «veglia d'armi». Quindi depone le suoi abiti cavallereschi e, vestito da pellegrino, parte per Manresa, dove conduce per più di un anno una vita di preghiera e penitenza. Ignazio comincia a scrivere gli Esercizi Spirituali. Presso il fiume Cardoner «riceve una grande illuminazione», da cui esce profondamente trasformato.
1523 Ignazio arriva a Barcellona, da dove vorrebbe imbarcarsi per Gerusalemme. Si imbarca invece per Gaeta e da qui si dirige verso Roma, dove arriva la domenica delle Palme. Incontra il papa Adriano VI, che benedice il suo prossimo pellegrinaggio nei luoghi santi. Da Venezia parte per la Terra Santa. Visita Gerusalemme, il Santo Sepolcro, Betania, Betlemme, il Giordano, il Monte degli olivi, e vorrebbe fermarsi in quei luoghi, ma deve rinunciare al suo progetto perché il superiore dei Francescani glielo proibisce.
1524 Rientra a Venezia, va a Genova e da qui si imbarca per Barcellona, dove comincia, a trentatré anni, a studiare la grammatica latina.
1526 Studente di filosofia e teologia ad Alcalá. Altri compagni si aggiungono a lui: Calixte de Sa, Juan de Arteaga, Lope de Cáceres e un giovane francese, Jean de Raynald. Ignazio e i suoi quattro compagni sono inquisiti dal Vicario generale della città. Ignazio, dopo aver tentato di trasferirsi presso l'università di Salamanca, decide di trasferirsi a Parigi.
1528 Nella capitale francese Ignazio rimase fino al 1535, ottenendo il dottorato in filosofia. Riunisce attorno a sé alcuni giovani maestri: Pietro Favre, Francesco Xavier, Laínez, Salmerón, Rodrigues, Bobadilla, con i quali nella cappella di Montmartre, il 15 agosto 1534, fa voto di vivere in castità e in povertà e di recarsi a Gerusalemme; se poi per qualsiasi ragione quel pellegrinaggio non si fosse realizzato essi si sarebbero rimessi alla decisione del Papa perché fosse lui a fissare il luogo dove esercitare il loro servizio sacerdotale.
1537 Ignazio si trasferisce in Italia: prima a Bologna e poi a Venezia, dove è ordinato sacerdote. Insieme a Favre e Laínez si avvicina a Roma, rinunciando definitivamente a tornare in Terra Santa. A 14 chilometri a nord della città ha una straordinaria esperienza mistica («visione di La Storta»), che lo conferma nell'idea che portasse il nome di Gesù a quella «Compagnia» o un gruppo di apostoli, che attraverso di loro il Signore Gesùstava facendo nascere.
1538 Ignazio e i suoi compagni si offrono al Papa, secondo il voto di Montmartre. Il papa Paolo III accetta la loro offerta e come prima missione indica loro la catechesi di tutti i bambini delle scuole di Roma. Ignazio celebra la sua prima messa la notte di Natale nella cappella della natività della basilica di Santa Maria Maggiore.
1539 Paolo III approva a voce la formula dei nuovo Istituto.
1540 Il 27 settembre Paolo III approva la Compagnia di Gesù con il decreto «Regimini Militantis Ecclesiae»